1.3.
Norme di riferimento
Nel
corso della norma viene fatto riferimento alle seguenti
norme:
UNI
5192 Raccordi di ghisa malleabile filettati secondo UNI
ISO 7/1
UNI
6507 Tubi di rame senza saldatura per distribuzione fluidi
- Dimensioni, prescrizioni e prove
UNI
7140 Apparecchi a gas per uso domestico - Tubi flessibili
per allacciamento UNI 7141 Apparecchi a gas per uso domestico
- Portagomma e fascette
UNI
8050 Raccordi a giunzione capillare per tubi di rame
UNI
8849 Raccordi di polietilene (PE 50), saldabili per fusione
mediante elementi riscaldanti, per condotte per convogliamento
di gas combustibili - Tipi, dimensioni e requisiti
UNI
8850 Raccordi di polietilene (PE 50) saldabili per elettrofusione
per condotte interrate per convogliamento di gas combustibili
- Tipi, dimensioni e requisiti UNI 8863 Tubi senza saldatura
e saldati di acciaio non legato, filettato secondo UNI ISO
7/1
UNI
9034 Condotte di distribuzione del gas con pressioni massime
di esercizio < o = 5 bar - Materiali e sistemi di giunzione
UNI
9099 Tubi d'acciaio per tubazioni interrate o sommerse -
Rivestimenti esterni in polietilene applicati per estrusione
UNI
9165 Reti di distribuzione del gas con pressioni massime
di esercizio minori o uguali a 5 bar - Progettazione, costruzione
e collaudo
UNI
9264 Prodotti finiti di elastomeri - Guarnizioni di tenuta
ad anello per condotte di gas e loro accessoci - Requisiti
e prove
UNI
9731 Camini - Classificazione in base alla resistenza termica
- Misure e prove UNI 9736 Giunzione di tubi e raccordi di
PE in combinazione fra loro e giunzioni miste metallo -
PE per gasdotti interrati - Tipi, requisiti e prove
UNI
9891 Apparecchi a gas per uso domestico - Tubi flessibili
di acciaio inossidabile a parete continua
UNI
ISO 7/1 Filettature di tubazioni per accoppiamento a tenuta
sul filetto - Designazione, dimensioni e tolleranze
UNI
ISO 50 Tubazioni - Manicotti di acciaio, filettati secondo
UNI ISO 7/1
UNI
ISO 228/1 Filettature di tubazioni per accoppiamento non
a tenuta sul filetto - Designazione, dimensioni e tolleranze
UNI
ISO 3419 Raccordi da saldare di testa di acciaio non legato
o legato UNI ISO 4145 Raccordi di acciaio non legato, filettati
secondo ISO 7/1
UNI
ISO 4437 Tubi di polietilene (PE) per condotte interrate
per distribuzione di gas combustibili - Serie metrica -
Specifica
UNI
ISO 5256 Tubi di acciaio per tubazioni interrate o immerse
- Rivestimento esterno e interno a base di bitume o di catrame
CEI
64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale
non superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500
V in corrente continua.
2.
Impianti interni
2.1.
Dimensionamento dell'impianto
2.1.1.
Generalità
Le
sezioni delle tubazioni costituenti l'impianto devono essere
tali da garantire una fornitura di gas sufficiente a coprire
la massima richiesta, limitando la perdita di pressìone
fra il contatore e qualsiasi apparecchio di utilizzazione
a valori non maggiori di:
0,5
mbar per i gas della 1 a famiglia (gas manifatturato)
1,0
mbar per i gas della 2a famiglia (gas naturale)
2,0
mbar per i gas della 3a famiglia (GPL)
Qualora
a monte del contatore sia installato un regolatore di pressione,
si ammettono perdite di carico doppie di quelle sopra riportate.
2.1.2.
Determinazione della portata in volume
La
portata di gas necessaria per alimentare ogni apparecchio
deve essere rilevata in base alle indicazioni fornite dal
suo costruttore.
Qualora
non fosse disponibile questo dato, la portata in volume
deve essere calcolata dividendo la portata termica nominale
Qn (in kW) dell'apparecchio per il: potere calorifico superiore
del gas HS (in kJ/mc) nel caso di apparecchi di cottura
potere calorifico inferiore del gas H; (in kJ/mc) nel caso
di tutti gli altri apparecchi
2.2.
Materiali
2.2.1.
Tubazioni
Le
tubazioni che costituiscono la parte fissa degli impianti
possono essere di: - acciaio - rame - polietilene
2.2.1.1.
Tubi di acciaio
I tubi
di acciaio possono essere senza saldatura oppure con saldatura
longitudinale e devono avere caratteristiche qualitative
e dimensionali non minori di quelle prescritte dalla norma
UNI 8863, serie leggera. Nel prospetto che segue sono riportati,
per comodità, i diametri e gli spessori dei tubi per le
portate termiche considerate nel campo di applicazione della
presente norma.
Diametro
esterno in mm |
Spessore
in mm |
Diametro
interno in mm |
17.2
|
2.0
|
13.2
|
21.3
|
2.3
|
16.7
|
26.9 |
2.3 |
22.3 |
33.7
|
2.9
|
27.9
|
42.4
|
2.9
|
36.6
|
48.3
|
2.9
|
42.5
|
60.3
|
3.2
|
53.9
|
76.1
|
3.2
|
69.7
|
88.9
|
3.6
|
81.7
|
Per
le tubazioni di acciaio con saldatura longitudinale, se
interrate, occorre prevedere tubi aventi caratteristiche
uguali a quelle dei tubi usati per pressione massima di
esercizio p < o = 5 bar (UNI 9034).
2.2.2.2.
Tubi di rame
I tubi
di rame devono avere caratteristiche qualitative e dimensionali
non minori di quelle prescritte dalla UNI 6507, serie B.
Nel
prospetto che segue sono riportati, per comodità, i diametri
e gli spessori dei tubi per le portate termiche considerate
nel campo di applicazione della presente norma.
Diametro
esterno in mm |
Spessore
in mm |
Diametro
interno in mm |
12
|
1
|
10
|
14
|
1
|
12
|
15
|
1
|
13
|
16
|
1
|
14
|
18
|
1
|
16
|
22
|
1.5
|
19
|
28
|
1.5
|
25
|
35
|
1.5
|
32
|
42
|
1.5
|
39
|
54
|
2
|
50
|
Per
le tubazioni di rame interrate lo spessore non deve essere
minore di 2,0 mm.
2.2.1.3.
Tubi di polietilene
I tubi
di polietilene, da impiegare unicamente per le tubazioni
interrate, devono avere caratteristiche qualitative e dimensionali
non minori di quelle prescritte dalla norma UNI ISO 4437,
serie S 8.3, con spessore minimo di 3 mm.
Nel
prospetto che segue sono riportati, per comodità, i diametri
e gli spessori dei tubi per le portate termiche considerate
nel campo di applicazione della presente norma.
Diametro
esterno in mm |
Spessore
in mm |
Diametro
interno in mm |
20
|
3
|
14
|
25
|
3
|
19
|
32 |
3 |
26 |
40
|
3 |
34
|
50 |
3 |
44 |
63
|
3.6
|
55.8
|
75 |
4.3
|
66.4
|
90
|
5.2
|
79.6
|
110 |
6.3
|
97.4
|
2.2.2.
Giunzioni, raccordi e pezzi speciali, rubinetti
2.2.2.1.
Per tubi di acciaio
Le giunzioni
dei tubi di acciaio devono essere realizzate mediante raccordi
con filettatura conforme alla norma UNI ISO 7/1, o a mezzo
saldatura di testa per fusione. L'impiego di mezzi di tenuta
come canapa con mastici adatti (tranne che per gli impianti
a GPL), nastro di politetrafluoruro di etilene o altri idonei
materiali non è escluso nell'utilizzo dei raccordi con filettatura
UNI ISO 7/1. È assolutamente da escludere invece 1'uso di
biacca, minio o altri materiali simili. Tutti i raccordi
ed i pezzi speciali devono essere realizzati di acciaio
oppure di ghisa malleabile: quelli di acciaio con estremità
filettate (UNI ISO 50, UNI ISO 4145) o saldate (UNI ISO
3419), quelli di ghisa malleabile con estremità unicamente
filettate (UNI 5192). I rubinetti devono essere di acciaio,
di ottone o di ghisa sferoidale, con sezione libera di passaggio
non minore del 75% di quella del tubo sul quale vengono
inseriti; devono essere di facile manovrabilità e manutenzione,
e con possibilità di rilevare facilmente le posizioni di
aperto e di chiuso.
2.2.2.2.
Per tubi di rame
Le giunzioni
dei tubi di rame devono essere realizzate mediante saldatura
di testa o saldatura a giunzione capillare (UNI 8050), od
anche per giunzione meccanica, tenendo presente che giunzioni
e raccordi meccanici non devono essere impiegati nelle tubazioni
sotto traccia ed in quelle interrate. I raccordi ed i pezzi
speciali possono essere di rame, di ottone o di bronzo (secondo
UNI 8050). Le giunzioni miste, tubo di rame con tubo di
acciaio, devono essere realizzate mediante brasatura forte
o raccordi misti (meccanici a compressione o filettati).
I rubinetti per i tubi di rame devono essere di ottone,
di bronzo o di acciaio, con le medesime caratteristiche
di cui al punto precedente.
2.2.2.3.
Per tubi di polietilene
I raccordi
ed i pezzi speciali dei tubi di polietilene devono essere
realizzati anch'essi di polieilene (secondo le UNI 8849,
UNI 8850, UNI 9736); le giunzioni devono essere realizzte
mediante saldatura di testa per fusione a mezzo di elementi
riscaldanti o, in alternativa, mediante saldatura per elettrofusione.
Le giunzioni miste, tubo di polietilene con tubo metallico,
devono essere realizzate mediante un raccordo speciale polietilene-metallo
idoneo per saldatura di testa, o raccordi metallici filettati
o saldati. I rubinetti per i tubi di polietilene possono
essere, oltre che dello stesso polietilene, anche con il
corpo di ottone, di bronzo o di acciaio, sempre con le medesime
caratteristiche di cui in 2.2.2.1.
2.3.
Impianti
2.3.1.
Posa in opera - Generalità
2.3.1.1.
È vietato installare impianti per gas aventi densità relativa
maggiore di 0,80 in locali con pavimento al di sotto del
piano di campagna.
2.3.1
.2. Le tubazioni possono essere collocate in vista, sotto
traccia ed interrate. Devono comunque essere osservate le
prescrizioni qui di seguito riportate.
2.3.1.3.
È ammesso l'attraversamento di intercapedini chiuse, purchè,
nell'attraversamento, la tubazione non presenti giunzioni
o saldature e venga collocata in tubo guaina passante, di
acciaio, con 1'estremità verso 1'esterno aperta e quella
verso 1'interno sigillata. La tubazione collocata in attraversamento
di vani o di ambienti con pericolo di incendio (ad esempio
rimesse, garage, magazzini di materiali combustibili) dovrà
essere protetta con materiali aventi classe 0 di reazione
al fuoco. Le guaine di cui sopra devono avere il diametro
interno di almeno 10 mm maggiore del diametro esterno della
condotta.
2.3.1.4.
Nell'attraversamento di muri pieni, muri di mattoni forati
e pannelli prefabbricatì, la tubazione non deve presentare
giunzioni o saldature e deve essere protetta con tubo guaina
passante murato con malta di cemento. Nell'attraversamento
di muri perimetrali esterni, l'intercapedine fra tubo guaina
e tubazione gas deve essere sigillata con materiali adatti
in corrispondenza della parte interna del locale. Nell'attraversamento
di solette (pavimenti o soffitti) il tubo deve essere infilato
in una guaina sporgente almeno 20 mm dal pavimento e l'intercapedine
fra il tubo e il tubo guaina deve essere sigillata con materiali
adatti (ad esempio asfalto, cemento plastico e simili).
È tassativamente vietato 1'impiego di gesso. Le guaine di
cui al presente punto possono essere costituite da tubi
metallici o da tubi di plastica non propaganti la fiamma,
con diametro interno maggiore di almeno 10 mm del diametro
esterno della condotta.
2.3.1.5.
Non è ammessa la posa in opera dei tubi del gas a contatto
con tubazioni dell'acqua; per i parallelismi e gli incroci
il tubo del gas, se in posizione sottostante, deve essere
protetto con opportuna guaina impermeabile, in materiale
incombustibile o non propagante la fiamma. È vietato 1'uso
delle tubazioni del gas come dispersori, conduttori di terra
o conduttori di protezione di impianti e apparecchiature
elettriche (CEI 64-8), telefono compreso. È inoltre vietata
la collocazione delle tubazioni del gas nelle canne fumarie,
nei condotti per lo scarico delle immondizie, nei vani per
ascensori o in vani e cunicoli destinati a contenere servizi
elettrici e telefonici.
2.3.1.6.
È ammessa la curvatura a freddo dei tubi di acciaio con
e senza saldatura e dei tubi di rame, purchè l'angolo compreso
fra i due tratti di tubo sia uguale o maggiore di 90° ed
il raggio di curvatura, misurato sull'asse dei tubi, non
sia minore di:
-10
volte il diametro per De < o = 60,3 mm;
- 38
volte il diametro per De > o = 60,3 mm.
Nel
caso di tubazioni di polietilene sono ammessi cambiamenti
di direzione utilizzando le caratteristiche di flessibilità
del tubo, purchè il raggio di curvatura non sia minore di
20 volte il diametro del tubo stesso.
2.3.1.7.
A monte di ogni derivazione di apparecchio di utilizzazione
e cioè a monte di ogni tubo flessibile o rigido di collegamento
fra 1'apparecchio e 1'impianto interno deve sempre essere
inserito un rubinetto di intercettazione, posto in posizione
visibile e facilmente accessibile. Se il contatore è situato
all'esterno dell'abitazione bisogna anche inserire un analogo
rubinetto immediatamente all'interno dell'alloggio, in posizione
facilmente accessibile. Da quanto sopra sono peraltro esclusi
i contatori installati in un balcone facente parte dell'appartamento.
2.3.1.8.
I punti terminali dell'impianto, compresi quelli ai quali
è previsto il successivo allacciamento degli apparecchi
di utilizzazione, devono essere chiusi a tenuta con tappi
filettati o sistemi equivalenti.
2.3.1.9.
È vietato usare tubi, rubinetti, accessori, ecc., rimossi
da altro impianto già funzionante.
2.3.2.
Tubazioni in vista
2.3.2.1.
Le tubazioni in vista installate nei locali ventilati devono
avere giunzioni saldate o filettate; nei locali non ventilati,
cioè privi di aperture rivolte verso l'esterno, giunzioni
unicamente saldate.
2.3.2.2.
Le tubazioni in vista devono avere andamento rettilineo
verticale ed orizzontale ec essere opportunamente ancorate
per evitare scuotimenti, vibrazioni ed oscillazioni. Gli
elementi di ancoraggio devono essere distanti l'uno dall'altro
non più di 2,5 m per i diame tri sino a 33,7 mm e di 3,0
metri per i diametri maggiori.
2.3.2.3.
Le tubazioni in vista devono essere collocate in posizione
tale da impedire urti e danneggiamenti e, ove necessario,
protette.
2.3.3.
Tubazioni sotto traccia
Le tubazioni
sotto traccia possono essere installate nelle strutture
in muratura (nei pavimenti, nelle pareti perimetrali, nelle
tramezze fisse, nel solaio) purchè vengano posate con andamento
rettilineo verticale ed orizzontale e siano rispettate le
seguenti condizioni:
2.3.3.1.
Le tubazioni inserite sotto traccia devono essere posate
ad una distanza non maggiore di 200 mm dagli spigoli paralleli
alla tubazione e con elementi atti a permetterne I'individuazione
del percorso (anche disegni), ad eccezione dei tratti terminali
per 1'allacciamento delle apparecchiature, i quali devono
peraltro avere la minore lunghezza possibile
2.3.3.2.
L'intera tubazione sotto traccia deve essere annegata in
malta di cemento (1:3) di spessore non minore di 20 mm,
operando come segue:
- realizzata
la traccia, si procede alla stesura di uno strato di almeno
20 mm di malta di cemento, sul quale va collocata la tubazione;
- dopo
la prova di tenuta dell'impianto (vedere 2.4), la tubazione
deve essere completamente annegata in malta di cemento.
2.3.3.3.
Tutti i rubinetti e le giunzioni filettate devono essere
a vìsta od. inseriti in scatole ispezionabili non a tenuta.
2.3.3.4.
Le tubazioni sotto traccia non possono essere installate
sulle pareti esterne dei muri perimetrali e nelle intercapedini
comunque realizzate.
2.3.3.5.
Può essere evitata la formazione della traccia solo per
le tubazioni a pavimento, sempre che le stesse siano poggiate
direttamente sulla caldana del solaio e ricoperte con almeno
20 mm di malta di cemento.
2.3.4.
Tubazioni interrate
2.3.4.1.
Le tubazioni interrate devono avere sul loro percorso riferimenti
esterni in numero sufficiente a consentirne, in ogni tempo,
la completa individuazione.
2.3.4.2.
Tutti i tratti interrati delle tubazioni metalliche devono
essere provvisti di un adeguato rivestimento protettivo
contro la corrosione secondo norme UNI ISO 5256 e UNI 9099
ed isolati, mediante giunti dielettrici, da collocarsi fuori
terra, nella immediata prossimità delle risalite della tubazione.
2.3.4.3.
Le tubazioni devono essere posate su un letto di sabbia
lavata, di spessore minimo 100 mm, e ricoperte, per altri
100 mm, di sabbia dello stesso tipo. Per le tubazioni in
polietilene è inoltre necessario prevedere, a circa 300
mm sopra la tubazione, la sistemazione di nastri di segnalazione.
2.3.4.4.
L'interramento della tubazione, misurato fra la generatrice
superiore del tubo ed il livello del terreno, deve essere
almeno pari a 600 mm. Nei casi in cui detta profondità non
possa essere rispettata occorre prevedere una protezione
della tubazione con tubi di acciaio, piastte di calcestruzzo,
o con uno strato di mattoni pieni.
2.3.4.5.
Le tubazioni interrate in polietilene devono essere collegate
alle tubazioni metalliche prima della loro fuoriuscita dal
terreno e prima del loro ingresso nel fabbricato.
2.3.4.6.
Nel caso di parallelismi, sovrappassi e sottopassi fra i
tubi del gas ed altre canalizzazioni preesistenti, la distanza
minima, misurata fra le due superfici affacciate, deve essere
tale da consentire gli eventuali interventi di manutenzione
su entrambi i servizi.
2.4
Prova di tenuta dell'impianto
Prima
di mettere in servizio un impianto di distribuzione interna
di gas, e, quindi, prima di collegarlo al contatore e che
siano allacciati gli apparecchi, 1l'installatore deve provarne
la tenuta. Se qualche parte dell'impianto non è in vista,
la prova di tenuta deve precedere la copertura della tubazione.
La prova va effettuata con le seguenti modalità:
- si
tappano provvisoriamente tutti i raccordi di alimentazione
degli apparecchi ed il collegamento al contatore, e si chiudono
i relativi rubinetti;
- si
immette nell'impianto aria od altro gas inerte, fino a che
sia raggiunta una pressione di almeno 100 mbar;
- dopo
il tempo di attesa necessario per stabilizzare la pressione
(comunque dopo un tempo non minore di 15 min), si effettua
una prima lettura della pressione, mediante un manometro
ad acqua od apparecchio equivalente, di sensibilità minima
di 0,1 mbar (1 mm H20);
- trascorsi
15 min dalla prima, si effettua una seconda lettura: il
manometro non deve accusare nessuna caduta di pressione
visibile fra le due letture.
Se
si verificassero delle perdite, queste devono essere ricercate
con 1'ausilio di soluzione saponosa o prodotto equivalente,
ed eliminate; le parti difettose devono essere sostituite
e le guarnizioni rifatte.
È
vietato riparare dette parti con mastici, ovvero cianfrinarle.
Eliminate le perdite, occorre rifare la prova di tenuta
dell'impianto.
2.5.
Apparecchi di utilizzazione
2.5.1.
Ubicazione
2.5.1
. 1. Gli apparecchi di cottura devono sempre scaricare i
prodotti della combustione in apposite cappe, che devono
essere collegate a camini, canne fumarie, o direttamente
all'esterno.
In
caso non esista la possibilità di applicazione della cappa,
è consentito l'impiego di un elettroventilatore, installato
su finestra o su parete affacciate sull'esterno, da mettere
in funzione contemporaneamente al1'apparecchio, purchè siano
tassativamente rispettate le norme inerenti la ventilazione,
di cui in 3.4.
2.5.1.2.
Gli apparecchi di tipo B (per la classificazione degli apparecchi
vedere 4.1) per la produzione di acqua calda sanitaria,
muniti di tubo di scarico dei prodotti della combustione
non possono essere installati nelle camere da letto; è consentita
la loro ubicazione nei locali uso bagno o doccia purchè
il volume degli stessi sia almeno di 1,5 mc per ogni kW
di portata termica installata e comunque non minore di 20
mc.
2.5.
1 .3. Gli apparecchi di tipo B per riscaldamento ambienti
e quelli combinati (riscaldamento ambienti più produzione
di acqua calda sanitaria), muniti di tubo di scarico dei
prodotti della combustione, non possono essere installati
nelle camere da letto e nei locali uso bagno o doccia.
Gli
apparecchi di tipo B non possono essere installati neppure
nei locali nei quali siano presenti camini aperti (caminetti)
senza afflusso di aria propria.
2.5.1.4.
Sono esclusi da quanto sopra gli apparecchi di tipo C, a
tiraggio sia naturale che forzato.
2.5.l.5.
Gli scaldacqua istantanei di portata termica sino a 11 kW,
gli apparecchi ad accumulo fino ad una capacità utile di
50 1 di acqua ed una portata termica di 4,65 kW, gli apparecchi
indipendenti per il riscaldamento ambientale sino ad una
portata termica di 3,5 kW e tutti gli apparecchi a gas aventi
una portata termica fino a 2,9 kW (apparecchi di tipo A),
esclusi gli apparecchi di cottura, possono essere installati
senza condotto di scarico per i prodotti della combustione,
purchè vengano rispettate le condizioni contenute nel D.M.
30-10-1981 e le seguenti:
-
siano muniti di dispositivo di sicurezza per 1'accensione
e contro lo spegnimento e di controllo dell'atmosfera ambiente;
-
non siano installati in locali bagno o camera da letto,
e comunque in locali di volume inferiore a 12 mc;
-
la portata termica complessiva di detti apparecchi, se installati
in un unico locale, non deve, in ogni caso, essere maggiore
di 15 kW, ed il volume del locale deve essere almeno di
1,5 mc per ogni kW di portata termica complessivamente installata;
-
nei locali in cui funzionano detti apparecchi è necessatio
prevedere non una, ma due aperture di ventilazione (vedere
3.1.4.).
2.5.1.6.
Gli apparecchi previsti per l'installazione all'esterno
degli edifici, fermo restando tutte le altre modalità di
installazione, dovranno essere protetti con coperture idonee
a salvaguardarli dagli agenti atmosferici e dalle condizioni
ambientali, in conformità a quanto previsto nelle istruzioni
fornite a corredo dal costruttore.
2.5.2.
Installazione
2.5.2.1.
L'installatore deve controllare che ogni apparecchio di
utilizzazione sia idoneo per il gas con cui viene alimentato.
2.5.2.2.
I dispositivi di sicurezza o di regolazione automatica degli
apparecchi non devono, durante tutta la vita dell'impianto,
essere modificati, se non dal costruttore o dal fornitore.
2.5.2.3.
Gli apparecchi fissi e quelli ad incasso devono essere collegati
all'impianto con tubo metallico rigido e raccordi di cui
in 2.2.2.1. e 2.2.2.2., oppure con un tubo flessibile di
acciaio inossidabile a parete continua, di cui alla norma
UNI 9891. Le guarnizioni di tenuta devono essere conformi
a UNI 9264.
Le
stufe fino a 3,5 kW, le cucine ed i fornelli possono essere
collegati con tubi flessibili non metallici per allacciamento,
di cui alla UNI 7140.
2.5.3.
Tubi flessibili
2.5.3.1.
I tubi flessibili non metallici, di cui alla citata UNI
7140, devono essere messi in opera in modo che:
-
in nessun punto raggiungano temperature maggiori di 50°C;
-
abbiano una lunghezza non maggiore di 1 500 mm;
-
non siano soggetti a sforzi di trazione e di torsione;
-
non presentino strozzature e siano facilmente ispezionabili
lungo tutto il percorso;
-
non vengano a contatto con corpi taglienti, spigoli vivi
e simili.
Inoltre
i tubi flessibili di tipo normale devono essere fissati
solidamente ai portagomma mediante fascette di sicurezza,
di cui alla UNI 7141.
Qualora
una o più di tali condizioni non possa essere rispettata,
bisognerà ricorrere al tubi metallici rigidi o flessibili.
2.5.3.2.
I tubi flessibili metallici ondulati devono essere messi
in opera in modo che la loro lunghezza, in condizioni di
massima estensione, non sia maggiore di 2 000 mm.
2.6.
Messa in servizio dell'impianto e degli apparecchi di utilizzazione
2.6.1.
Messa in servizio dell'impianto
Per
la messa in servizio dell'impianto occorre procedere alle
seguenti operazioni e controlli:
-
aprire finestre e porte ed evitare la presenza di fiamme
libere e/o scintille;
-
procedere allo spurgo dell'aria contenuta nell'impianto
interno;
-
controllare che non vi siano fughe di gas. Durante 10 min
il contatore non deve segnare alcun passaggio di gas: in
caso contrario le fughe devono essere individuate con soluzione
saponosa o prodotto equivalente ed eliminate, ripetendo
successivamente il controllo.
2.6.1.
Messa in servizio degli apparecchi di utifizzazione
Per
la messa in servizio degli apparecchi di utilizzazione occorre,
ad impianto attivato e con i rubinetti dello stesso aperti,
procedere a:
-
controllare che non vi siano fughe di gas con i dispositivi
di intercettazione degli apparecchi in chiusura. Durante
10 min il contatore non deve segnare alcun passaggio di
gas: in caso contrario le fughe devono essere individuate
con soluzione saponosa o prodotto equivalente, ripetendo
successivamente il controllo;
-
accendere i bruciatori e controllarne la regolazione; verificare
il buon funzionamento degli apparecchi e degli eventuali
dispositivi di sicurezza secondo le norme specifiche fissate
per ciascun tipo di apparecchio, nonchè secondo le istruzioni
fornite dal costruttore;
-
verificare la corretta ventilaziome dei locali come specificato
in 3;
-
verificare 1'efficienza dei dispositivi di evacuazione dei
prodotti della combustione. Per gli apparecchi a tiraggio
naturale tale verifica va effettuata:
a)
controllando il tiraggio esistente durante il regolare funzionamento
dell'apparecchio, mediante, ad esempio, un deprimometro
posto subito all'uscita dei prodotti della combustione dall'apparecchio;
b)
controllando che nel locale non vi sia rigurgito dei prodotti
della combustione, anche durante il funzionamento di eventuali
elettroventilatori.
Se
anche soltanto uno di questi controlli dovesse risultare
negativo, l'impianto non deve essere messo in servizio.
2.7.
Controllo e manutenzione periodica dell'impianto
2.7.1.
Verifica e pulizia della tubazione
2.7.1.1.
La verifica della tubazione consiste:
-
nell'esame visivo accurato della parte non collocata sotto
traccia; - nel controllo della tenuta con gas alla pressione
di erogazione;
-
nel controllo della manovrabilità dei rubinetti al fine
di individuare eventuali anomalie.
2.7.1.2.
Per effettuare la pulizia della tubazione si deve: - aprire
porte e finestre degli ambienti interessati;
-
chiudere il rubinetto di intercettazione posto all'entrata
del contatore;
-
staccare il tubo dell'impianto interno dal contatore e tappare
l'uscita di quest'ultimo;
-
disinserire tutti gli apparecchi allacciati e ove esistano,
i relativi tubi flessibili;
-
soffiare aria o gas inerte con apposita attrezzatura, partendo
dalla tubazione di diametro minore e procedendo verso quella
di diametro maggiore.
Prima
di ricollegare la tubazione al contatore si deve ricontrollare
la tenuta dell'impianto. Se si riscontrano delle perdite,
queste devono essere ricercate con soluzione saponosa o
prodotto equivalente ed eliminate: le parti difettose e
le guarnizioni devono essere sostituite o rifatte. È. vietato
riparare dette parti con mastici, ovvero cianfrinarle.
Eliminate
le eventuali perdite bisogna ripetere la prova di tenuta.
2.7.2.
Manovrabilità dei rubinetti dell'impianto
2.7.2.1.
Se un rubinetto non è facilmente manovrabile, nel senso
che sia anomalo lo sforzo necessario per effettuare le manovre
di apertura e di chiusura, occorre controllare la lubrificazione
e la regolazione delle parti mobili.
2.7.2.2.
L'eventuale sostituzione di un rubinetto comporta la ripetizione
della prova di tenuta dell'impianto.
2.7.3.
Tubo flessibile
La
verifica dello stato di conservazione di un tubo flessibile
non metallico consiste nel controllare che:
-
non siano stati superati i termini di scadenza (5 anni),
secondo quanto previsto dalla UNI 7140;
-
non appaiono screpolature, tagli ed abrasioni, nè tracce
di bruciature o di surriscaldamento
-sulla
superficie del tubo, nè sulle estremità dello stesso in
corrispondenza del portagomma e delle fascette stringitubo
di sicurezza o dei raccordi filettati;
-
non appaia deteriorato ed invecchiato il materiale di cui
il tubo è costituito: pertanto il tubo stesso dovrà mantenere
la normale elasticità e non risultare nè indurito, nè eccessivamente
plastico.
Nessuna
particolare verifica si rende necessaria nel caso siano
impiegati tubi flessibili di acciaio inossidabile a parete
continua, o tubi metallici rigidi, se non il controllo della
superficie, dei raccordi filettati e delle relative guarnizioni.
2.7.4.
Apparecchi di utilizzazione
Il
controllo del funzionamento degli apparecchi di utilizzazione
viene effettuato con il gas distribuito, alla prasione di
erogazione, secondo le istruzioni fornite dal costruttore
per ciascun tipo di apparecchio.
2.7.5.
Aperture di ventilazione
Vedere
2.6.2.
2.7.6.
Tiraggio
Vedere
2.6.2.
2.8.
Modifica ed ampliamento degli impianti
Per
qualunque lavoro di modifica si deve procedere come se si
trattasse di nuovo impianto. Inoltre, per qualunque lavoro
di ampliamento dell'impianto che comporti un aumento della
portata di gas, è necessaria 1'autorizzazione preventiva
dell'Azienda distributrice.
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